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La valorizzazione del patrimonio culturale italiano è un tema sempre più dibattuto per i suoi risvolti sociali e culturali, ma anche per il peso economico che ha e potrebbe avere per il nostro Paese. È necessario però riflettere sulle leve comunicative da utilizzare, in particolare da parte dei musei, e su quale ruolo viene giocato, nello specifico, dall'informazione culturale. Il volume si propone di affrontare queste tematiche in maniera sistematica, utilizzando i dati raccolti dall'Osservatorio News-Italia del Laboratorio LaRiCA, attivo all'Università di Urbino Carlo Bo fin dal 2010. La ricerca, infatti, permette di comprendere quali sono i mezzi e le modalità utilizzate dalla popolazione italiana per informarsi su temi generali e culturali e quali strategie comunicative vengono messe in atto da alcuni musei italiani per intercettare attuali e potenziali visitatori. Il libro contiene dieci storie esemplari di musei che consentono di costruire una interessante visione d'insieme dello stato attuale della comunicazione museale nel nostro Paese; dell'utilizzo dei vari strumenti comunicativi e promozionali; delle professionalità coinvolte nel governo della comunicazione. Queste le istituzioni museali che hanno partecipato alla ricerca: Galleria Nazionale delle Marche (Urbino), Il Grande Museo del Duomo (Firenze), Museo Archeologico Nazionale-MANN (Napoli), Museo Archeologico regionale Antonino Salinas (Palermo), Museo d'Arte Moderna-MAMbo (Bologna), Museo delle Scienze-MUSE (Trento), Museo del Novecento (Milano), Museo Egizio (Torino), Museo nazionale delle arti del XXI secolo-MAXXI (Roma), Peggy Guggenheim Collection (Venezia). L'analisi di storie, modelli comunicativi, dati sulle aspettative dei cittadini, consentirà al lettore di avere una fotografia della realtà museale e culturale di un Paese che possiede ricchezza e bellezza straordinarie. Il volume contiene contributi di: Stefania Antonioni, Francesca Carabini, Piero Dorfles, Gea Ducci, Fabio Giglietto, Giada Marino, Lella Mazzoli, Carlo Ossola, Giulia Raimondi, Giorgio Zanchini.